venerdì 12 gennaio 2007

Ancora su ..Consorte

Non posso fare a meno di riprendere integralmente un articolo apparso oggi su Il Riformista, a firma di Oscar Giannino, 24 ore dopo l'ennesino attacco giudiziario a Giovanni Consorte...

Vi spiego perchè difendo Consorte/
Il Riformista, Venerdì 12 Gennaio 2007
"Sia su questo giornale che altrove ho scritto molte volte a difesa di Giovanni Consorte, ex capoazienda di Unipol, che era divenuta grazie alla sua guida pluridecennale la terza compagnia assicurativa italiana dacché l'aveva presa in stato fallimentare. E lo difendo ancora una volta oggi, all'indomani di una nuova notizia di reato. Mi assumo la responsabilità di ciò che scrivo. La Procura di Roma procede infatti nei suoi confronti per l'ipotesi di appropriazione indebita e false attestazioni sociali in relazione a 9,5 milioni di euro ottenuti da un affare immobiliare intermediato da Vittorio Casale, anch'egli indagato con manager della sua Operae. L'ipotesi della Procura è che l'affare abbia celato la "riconoscenza", per così dire, di Casale nei confronti di Consorte, dopo che Operae aveva acquisito da Unipol e successivamente rivenduto 133 unità immobiliari di proprietà della compagnia assicurativa.

Perché il lettore sia informato - come ieri non capitava a chi avesse letto tutti i pezzi dedicati all'ennesima gogna per Consorte - della cessione del patrimonio immobiliare Unipol si è già occupata in dettaglio la procura di Milano, senza trovarvi alcunché di irregolare. E che aveva ottenuto spontaneamente gli stessi documenti che negli uffici di Casale sono stati questa volta sequestrati da uno squadrone di finanzieri. Alle stesse conclusioni del tutto 'positive è giunta la società di revisione Deloitte, incaricata da Unipol di accertare eventuali illeciti e infedeltà da parte dell'ex manager. Nonché l'Isvap, l'autorità che vigila sulle assicurazioni. L'operazione immobiliare "sospetta" è del tutto indipendente dalla cessione di immobili Unipol, realizzata da un veicolo societario privato che ha rilevato un immobile bolognese, con una regolare intermediazione di Casale e un suo anticipo a Consorte dell'ultima tranche del prezzo di cessione, poiché il fondo immobiliare Red della famiglia Zucchi che successivamente rilevò l'immobile era in attesa di autorizzazioni amministrative. C'è tanto di distinta del versamento finale del fondo acquirente, a testimoniarlo. Solo se non ci fosse i1 pagamento, potrebbe reggere l'accusa di appropriazione indebita di Consorte ai danni di Operae.

In poche parole: Unipol non c'entra nulla, a Milano era già stato tutto esaminato, tutto è regolarmente periziato e registrato. Il castello d'accusa viene montato per ragioni che con la giustizia non hanno a che vedere. Bensì per colpire la nuova banca d'affari Intermedia, il giorno prima dell'assemblea che doveva autorizzare il suo aumento di capitale per renderla operativa. Tutto ciò all'indomani del pieno proscioglimento di Consorte a Perugia per il caso Castellano, e mentre la procura di Milano chiede affannosamente un patteggiamento per non avere elementi in mano. È la strategia più volte vista, colpire e ricolpire per indurre l'indagato a chinare la testa e a rinunciare alle proprie ragioni.

Penso tutto ciò non per condivisione della tessera Ds con Consorte, ma per amore di ciò che conosco delle carte e per senso di giustizia. Certo, viene lo sgomento a pensare che in realtà si tratta anche di un colossale regolamento di conti politico, che avviene per mano di giustizia e coi Ds in silenzio oggi come nel 2005. Quando Consorte fu accusato, per politica e non perché fosse vero, di essere collegato alle scalate in Antonveneta e in Rcs. Per fargli pagare la crescita che aveva prodotto in Unipol, e per liberare il mercato italiano da un protagonista scomodo".
Oscar Giannino

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