lunedì 5 febbraio 2007

L'eredità di Tony Blair

Mancano ormai pochi mesi e Tony Blair concluderà la sua lunga avventura come longevo - 10 anni - Primo Ministro della Gran Bretagna. Come ogni grande statista uscirà di scena con un fallimento. Bersagliato da scandali e da critiche, Tony Blair prova a lasciare rilanciando.
Appare convinto quando dichiara che molto ha ancora da fare prima di lasciare il posto allo scalpitante Gordon Brown. Ma nessuno ci crede più.
Di errori gravi Blair ne ha fatti tanti. La guerra in Iraq resta l'errore più grave. Anche se gli inglesi non gli perdonano le tante bugie e la corruzione di alcuni suoi collaboratori.
Ma per Blair il tempo sarà galantuomo? Lui ne è convinto. Tony Blair si assume il merito di aver cambiato in dieci anni il volto del suo paese. Riforme sociali, riforme economiche e soprattutto lotta alla emarginazione sociale. Città piegate dalla disoccupazione che hanno ritrovato rilancio e futuro. I ricchi sempre più ricchi ma i poveri senza dubbio assai meno poverio. L'economia che va come non mai. Nuove scuole, nuovi ospedali, città rimesse a nuovo. Tutto meglio di tutto. Anche se poi i suoi ministri vanno in televisione o dichiarano che Blair al governo è stato un disastro. E che è stata l'economia britannica e il no all'Euro a fare tutto. Opinioni!
Ma un merito a Blair nessuno lo toglierà di sicuro. Quello di aver messo in soffitta il socialismo. Con il suo New Labour, Tony Blair ha detto alla sinistra europea che al nuovo si guarda senza paraocchi e senza troppa ideologia. Improbabile che a casa nostra questa esperienza diventi una lezione o meglio, un esempio.

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