martedì 6 marzo 2007

Quanto può essere utile comprare l'oppio afghano?

Sta facendo discutere la proposta della Sinistra radicale di avviare nell'ambito della progettata conferenza internazionale di pace per l’Afghanistan, una sperimentazione per l'acquisizione dell'oppio afghano ai fini terapeutici. iIl progetto vorrebbe trasformare l'oppio afghano in morfina e codeina al fine di soddisfare la domanda internazionale di farmaci per la terapia del dolore ed è ritenuto molto importante per i contadini, per liberarli dall'egemonia dei talebani.
Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, pur manifestando qualche perplessità - «comprare l'oppio sarebbe una decisione illegale visto che il governo afghano considera illegale la sua produzione» - ha rivelato che la proposta potrebbe essere discussa in sede internazionale. Anche se l'ONU ha fatto subito sapere che questa è un'ipotesi impraticabile.
Ma D’Alema ha capito una cosa: su questa proposta, in discussione nell'Aula della Camera prima del voto, potrebbe giocarsi l'appoggio della sinistra radicale al decreto di rifinanziamento delle missioni militari, Afghanistan compreso.

Eccolo perciò pronto a spostare ancora più avanti il livello di “internazionalizzazione” del nostro intervento in Afghanistan, lisciando un po’ il pelo alla Sinistra Radicale che si è un po’ arroccata dopo il raid aereo della Nato su Kabul che ha causato vittime civili. Sembra che la sua dichiarazione con cui ha commentato l’eccidio: “L’Italia è turbata!” - non abbia placato le ali oltranziste della nostra sinistra radicale.

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