martedì 30 gennaio 2007

Arrivano i Volenterosi

All'inizio volevano solo far cambiare alcune cose della legge finanziaria. Ci sono riusciti in parte. Adesso provano a fare sul serio. Sono i Volenterosi di Capezzone e Tabacci. Non si dichiarano partito, e nemmeno movimento. Ma provano a ricucire uno strappo che sembra sempre più lacerare la distanza tra la politica e i cittadini. Provano a occupare gli spazi politici che i partiti inesorabilmente non riescono più a presidiare, presi come sono da progetti e strategie di largo e lungo respiro - a sinistra il Pd, a destra il partito delle libertà. Si raccontano e si ridefiniscono ogni volta che si riuniscono. Saltellano tra proposte di riformismo e visibilità, tra manifesti e programmi bipartizan e richiami contro le insufficienti risposte della classe di governo partitica. Minacciano una "marcia dei quarantamila", rievocando la mobilitazione dei quadri Fiat nel 1980.
Possono raccogliere le istanze che provengono dai politici - di destra e sinistra- delusi e frustrati. Possono fare del male, insomma. A chi? Intanto al centro-sinistra e al governo che li sottovalutano un pochino. Ma possono fare male sopratutto al bipolarismo.
Si perchè, tra l' Italia di mezzo di Follini, la spinta centrista di Casini da una parte e di Mastella d'altra, possono fare, involontariemente, da sponda a vecchie e obsolete tentazioni.

Resta però il fatto che tra essi vi sono importanti intelligenze - Franco De Benedetti, Nicola Rossi, Gianni De Michelis, per dirne solo alcuni. Personaggi che sono in grado di dimostrare che il sistema politico italiano ha bisogno di una bella sferzata di anticonformismo per uscire dalla sua ostinata e presuntuosa autoreferenzialità e dall'immobilismo riformista.

Dicono: "Governare è difficile. Avere il coraggio di rischiare è ancora più difficile. Ma possono le inevitabili difficoltà frenare il futuroi del paese?"

2 commenti:

Hari Seldon ha detto...

Sono una delle speranze della politica italiana. L'altra è l'Associazione PER la Rosa nel Pugno di Turci. L'altra ancora è che finalmente un gruppo consistente di persone faccia outing e dica chiaramente che non ci si può far rappresentare da una classe politica come quella che ci ha governato e ci governa. Se ti va, partecipa al mio sondaggio sulle tasse qui. Ciao

mario ha detto...

l'80% di quelli che parteciparono alla marcia dei 40.000 o è stata licenziata o ha subito la ristrutturazione dell'azienda ed è stata messa in mobilità.
Direi che come riferimento non è male.