La sentenza della Cassazione che ha assolto due giovani torinesi che condividevano film , musica e video giochi in formato informatico apre una vecchia disputa che si muove tra diritto e costume.
Considerando che la Cassazione ha decretato su basi normative vecchie, rispondendo più che altro alla teorica definizione del favor rei. - visto che i due giovani non hanno lucrato sulla condivisione - e che con la nuova disciplina - vedi legge Urbani - i due giovani, probabilmente sarebbero stati condannati, la Corte Suprema non ha sciolto il nodo cruciale della questione.
E cioè se il materiale diffuso su Internet non è libero e gratuito, come governare l'accesso dei giovani ai prodotti culturali che hanno costi, per loro, spesso inaccessibili?
lunedì 22 gennaio 2007
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