Nicola Rossi lascia, con una appassionata polemica, i DS. Troppo distanti, ritiene Rossi, dalla sua idea di riformismo. Piovono i commenti di circostanza... e i richiami ai segnali di immobilismo che queste dimissioni fanno emergere. Qualcuno più prosaicamente riferisce che Rossi abbandona perchè infastidito o deluso dalla mancata nomina a ministro o sottosegretario. Tutto in perfetto stile dietrologico. Come sempre. Nicola Rossi pone invece un problema molto semplice e davvero esiziale: che fine ha fatto il riformismo sbandierato dalla sinistra, dai DS e dal governo in Italia?
Bloccato... tra le spinte massimaliste della sinistra estrema e, soprattutto, dalle paure e dalla reciproca sfiducia che serpeggia animosamente tra DS e Margherita nel loro ormai deludente e inconcludente cammino verso il PD...tutto si riduce alla solita politica dell'annuncio. Una sterile e affannosa rincorsa a chi annuncia la sua riforma ... più riforma possibile. Per poi aspettare le repliche e le smentite. Un balletto che sa di gioco delle parti.
Intanto Nicola Rossi dà fiato e voce ad un malessere che sta governando delusione e forse anche recriminazione.
C'è un bel dire che ogni cosa ha bisogno di tempo e di pazienza!
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