L'Argirò col figliolo arrivarono al paese che era l'alba. Risalito il poggio, le case addossate una all'altra come una mandra si presentarono ai loro occhi. Da secoli questo paese si era cacciato nella valle, e vi si era addormentato. Intorno, a qualche miglio di distanza, gli altri paesi che si vedevano in cima ai cocuzzoli rocciosi si confondevano con la pietra.... Sembra un mondo spento, lunare. Ma ad inoltrarsi appena fra gli speroni dei monti ...si rivelano i paesi coi loro fiocchi di fumo, le voci disperse, i suoni intermessi, la voce soprana delle campane. E' una vita alla quale occorre essere iniziati per capirla, esserci nati per amarla, tanto è piena, come la contrada, di pietre e di spine.
Da Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro
sabato 27 gennaio 2007
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