mercoledì 14 febbraio 2007

Dritti dritti verso la scissione

Sembra ormai inevitabile. La pubblicazione del Manifesto dei valori per il partito democratico, non lascia scampo a negoziazioni. Si va, inesorabilmente, verso la scissione. Al congresso dei Ds di aprile la maggioranza di Fassino e D'Alema vincerà l'assise. Le due minoranze, quella che fa capo all'ex Correntone di Mussi e quella della terza mozione di Angius, puntano, insieme, a raggiungere il 30% dei voti degli iscritti della Quercia. Una percentuale importante che farà venire la febbre alta perchè al di là del risultato, le due opposizioni interne ai DS non accetteranno di entrare nel nuovo partito democratico. Per salvare l’immagine e soprattutto per evitare di essere trattati come traditori o peggio come incapaci di dialogare e di accettare le regole democratiche interne faranno sentire al congresso, le loro ragioni e la loro irrinunciabile quanto speciosa 'identità socialista". Poi saluteranno i vecchi compagni e andranno per la loro strada. Ma non patiranno a lungo la solitudine. Nè avranno tempo per recriminare sul destino. Ad attenderli proprio fuori dal Palalottomattica i partiti della sinistra radicale, Rifondazione Comunista, Pdci e Verdi, già pronti e ansiosi a dare vita con loro ad una federazione, aperta anche ai movimenti e alle forze antagoniste. Primo e prossimo appuntamamento le elezioni europee del 2009 prima di ritrovarsi, si dice e nessuno lo nega, in una nuova aggregazione unitaria. Hanno già trovato il nome:”Sinistra Socialista”, stabilmente ancorata alla tradizione italiana ed europea del socialismo. Fassino, D'Alema&C. sono pronti a tenere botta. In fondo meglio così, fanno sapere. La chiarezza alla lunga paga. Consapevoli anche loro che tutto questo arriva con molti anni di ritardo. Le lacrime di Occhetto, alla Bolognina... avevano un senso!

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