giovedì 8 marzo 2007

Cosa ha fatto cambiare idea a Visco?

Il viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, ha cambiato idea. Durante un'audizione davanti alle commissioni Finanze e Bilancio della Camera ha detto che la riduzione della pressione fiscale è un'iniziativa che si può realizzare "in tempi brevi”.
Per non essere lasciare spazio a facili entusiasmi ha però precisato che per realizzare questa riduzione, condizione essenziale è il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Patto di Stabilità e Crescita. Nella sua inaspettata dichiarazione il viceministro delle Finanze è confortato da alcuni dati che disegnano un quadro molto positivo delle entrate tributarie: nel 2006 sono risultate, infatti, maggiori del previsto per 8,6 miliardi. In valori assoluti la crescita delle entrate tributarie nel 2006 rispetto al 2005 è stata di 37,7 miliardi.
Fermo restando che la riduzione della pressione fiscale sarebbe cosa buona e saggia, resta da chiedersi come mai le previsioni del governo siano state così manifestatamene smentite? Anche se in positivo. Hanno quindi ragione i commenti della destra che accusano il Governo di aver gridato al lupo sui disastrati conti dello Stato prima di aver certezza dei dati a consuntivo? Ha ragione il sen. di AN, Mario Baldassarre che accusa il governo di falso in bilancio?
Domande che meriterebbero una più strutturata risposta, di quella che si sente in giro nei talk show della politica in Tv, delegata tra l'altro a ministri poco competenti in materia come Rosy Bindi.
Ma al di là delle puntualizzazioni necessarie serve una risposta che contenga anche una nuova forma di responsabilità di chi governa i nostri conti. Quella capace non solo di aspettare che le cose…avvengano e che le previsioni si ... smentiscano … ma di chiarirci bene e in fretta come sarà possibile rendere stabile e strutturale questi miglioramenti.
Non basta Mr. Visco che lei ci dica che “un maggior gettito strutturale anche per quest'anno potrebbe essere registrato a condizione che quanto previsto dalla Finanziaria sia compiutamente approvato e realizzato". Ma soprattutto non basta perché tutti qui stiamo tentando di capire se e come il maggior gettito e questo nuovo e sorprendente virtuosismo fiscale di noi italiani potrà cambiare il nostro lavoro, la nostra vita qui e ora e il nostro futuro.

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