Guido Rossi ha ricevuto il via libera dal cda di Telecom Italia e si avvia, con il forte sostegno di tutti i manager, a dare vita al suo pallino di sempre. Creare una public company delle telecomunicazioni. Un’operazione che come si sa è vista con favore da Palazzo Chigi e da molti ambienti governativi, soprattutto quelli vicini all’area riformista.
La cordata tutta italiana, formata da Madiobanca, Fondo Clessidra, Capitalia, Unicredit e Generali e da alcune Fondazioni, è pronta ad entrare nella cassaforte Olimpia, in cui Pirelli e Benetton custodiscono il 18% di Telecom. Se il prof Rossi riuscirà nell’impresa, Tronchetti Provera dovrà trovare altri spazi di manovra per tentare di rientrare dai debiti che lo attanagliano in Pirelli. Tutto questo mentre il coinvolgimento del fronte spagnolo, Telefonica, che in un primo momento era sembrata la ciambella di salvataggio di Tronchetti, dopo un incontro tra Rossi e il presidente di Telefonica, Allerta, si sposta su un piano di alleanza industriale (soprattutto per Telecom Brazil).
La cordata tutta italiana, formata da Madiobanca, Fondo Clessidra, Capitalia, Unicredit e Generali e da alcune Fondazioni, è pronta ad entrare nella cassaforte Olimpia, in cui Pirelli e Benetton custodiscono il 18% di Telecom. Se il prof Rossi riuscirà nell’impresa, Tronchetti Provera dovrà trovare altri spazi di manovra per tentare di rientrare dai debiti che lo attanagliano in Pirelli. Tutto questo mentre il coinvolgimento del fronte spagnolo, Telefonica, che in un primo momento era sembrata la ciambella di salvataggio di Tronchetti, dopo un incontro tra Rossi e il presidente di Telefonica, Allerta, si sposta su un piano di alleanza industriale (soprattutto per Telecom Brazil).
Non ha sortito alcun effetto il tentativo di uno dei consiglieri del cda Telecom, vicino a Tronchetti, che ha chiesto chiarimenti al presidente Rossi sul perché del suo ostinato niet all’accordo finanziario tra Telefonica e Pirelli. Sembra che Guido Rossi abbia risposto con distaccato fastidio alla provocazione.
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