La denuncia per danni "patrimoniali e morali" dell'europarlamentare DS Claudio Fava all'editore-direttore del quotidiano la Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo, reo di aver disposto ai giornalisti della "sua" testata" di non pubblicare mai e per alcun motivo il nome dell'europarlamentare merita un commento. Fava parla di "censura chirurgica" ai danni delle sue iniziative parlamentari, non permettendo ai suoi elettori di essere informati su queste attività. Un danno non solo morale ma anche materiale, visto che per Fava lavora una nutrita segreteria, chiamata a gestire e alimentare il "consenso" all'euroOn.
Da parte suo Ciancio Sanfilippo, l'uomo che comanda a Catania, risponde a muso duro. " La decisione è mia. Fava parla male di me. Non perde occasione per insultarmi. E io non lo pubblico." Insomma, nessuna censura e nemmeno attentanto alla libertà di stampa, solo una questione "molto personale" tra due catanesi che come si dice da quelle parti "non si sono presi di carattere". Come era prevedibile fioccano i commenti. Anna Finocchiaro e i DS , parlano di "inaccettabile monopolio dell'informazione", grida manzoniane che lasciano impertubabile l'editore-direttore . La querelle tutta catanese ci riporta con un sorriso malizioso un pò ai dispetti tra Peppone e don Camillo.
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