lunedì 18 dicembre 2006

I fatti scompaiono...ma non per magia

Ancora una volta Marco Travaglio parte all'attacco e mena fendenti a destra e a manca. Il fustigatore delle Immoralità pubbliche e private dei potenti del nostro paese ci informa dettagliatamente e con grande enfasi che in Italia il giornalismo è un cane da compagnia. Meglio, da riporto. Nel suo ultimo libro, "La scomparsa dei fatti", MT viaggia spedito nei mille casi di giornalismo asservito. Elencando con una precisione quasi maniacale, fatti, misfatti, date e circostanze che segnano la cifra di una vergognosa e antidemocratica gestione dei media e in particolare dei TG. Non si salva nessuno. RAI, Mediaset, giornali e giornalisti di destra, giornali e giornalisti di sinistra. Una lunga, precisa e interminabile requisitoria che lascia un pò interdetti. Travaglio conosce ormai bene l'arte dell'indignazione - il suo maestro Indro Montanelli era solito sottolineare ..." non mi sorprendo... ma mi indigno ...." - e in questo libro lascia al lettore il gusto e il piacere di indignarsi di fronte a così tanti servizievoli e appagati "giornalisti del potere".
Tutto fila secondo schemi e secondo luoghi più o meno comuni. Tutto ampiamemnte documentato e tutto ampiamente riferito. Travaglio for president!!!!
Ma c'è una piccola nota a margine. Le fonti di delegittimizzazione che Travaglio richiama con grande enfasi sono per lo più fonti d'inchieste della magistratura, - ancora in fase di indagine - o riferimenti di gossip redazionale - tutto legittimo, per carità - che diventano qui un racconto e una lettura per congetture, interpretazioni e soprattutto ipotesi... Tutto questo mi ricorda un pò Sciascia e la sua polemica sui professionisti dell'antimafia.....
Certo, salvare i giornalisti o molti di loro, è impresa impossibile. Ma paragonarli a Silvan...mi sembra un pò troppo.....

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