mercoledì 17 gennaio 2007

Tanto tuonò che ..piovve

Eccolo arrivato il fulmine a ciel sereno. Sinceramente ho pensato, come credo molti, che sarebbe stata l'altalena del si e de no sulla riforma delle pensioni a scatenare la tempesta sul e nel Governo Prodi. Invece eccolo qui il fulmine - e che fulmine - che costringe ministri e sottosegretari, capigruppo e segretari dei partiti della maggioranza a convocarsi e sconvocarsi per tutta la notte e la mattina all'alba. La decisione di Prodi di non vietare l'allargamento della base Usa a Vicenza ha fatto più danni di un tzunami. Correre ai ripari è l'affannoso grido di allarme...o di aiuto...che accompagna ogni dichiarazione in queste caotiche ore... con Berlusconi e i suoi che si godono lo spettacolo.

Dare l'assenso all'allargamento della base militare Ederle di Vicenza è un atto di sudditanza e di subalternità nei confronti degli Usa o è un atto dovuto dagli accordi di allenza e dai protocolli di intesa previsti dal patto Atlantico? In poche parole può o poteva Prodi dire di no agli americani?

Mi rifiuto di considerare le motivazioni e le argomentazioni che il sindaco di Vicenza ha sostenuto. Il ritorno econonomico per il territtorio e la storica ottima relazione tra i militari americani e la popolazione locale. Roba da paese. Anche se il pizzaiolo vicino all'aeroporto Dal Molin - dove dovrebbe nascere la nuova caserma da 1.800 addetti - certo starà cominciando a pensare come allargare il forno a legna.
Cosi come rifiuto di considerare o di accettare quello che il sottosegretario Letta sta dichiarando : "Siamo stati costretti a dire di sì". Un libero governo di una repubblica non può essere costretto a dire di si. Nè tanto meno sembra apprezzabile e definitivo il richiamo di Teodori ai protocolli, alle intese internazionali. Tutti sappiamo che non c'è intesa o accordo che possa dire ...faccio quello che voglio. ..sempre.
Così come rigetto l'idea del referendum... chi coinvolgerà? i vicentini? i vicentin i e i bellunesi? I veneti dell'ovest? quelli fin qui sì e quelli fin qui no?. Meno che meno posso accettare le minacce e le barricate della sinistra radicale con le promesse di imboscate parlamentari.

Romano Prodi , sentito il Governo, ha deciso di non ostacolare l'insediamento della nuova caserma. Tutti crediamo - o speriamo - che l'abbia fatto consapevole delle conseguenze e dei rischi interni alla sua coalizione e alle eventuali ricadute sul piano internazionale. Non faccia ancora l'errore di non spiegare alla gente e ai suoi elettori - increduli e/o arrabbiati - il senso di questa decisione. Riferisca al Paese prima che al Parlamento!

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