domenica 11 febbraio 2007

Il copyright del Papa

Il Vaticano sta lavorando ad una legge sul diritto d'autore che dovrà tutelare gli scritti, le immagini e la voce del Papa. La norma è maturata dopo che la Commissione vaticana che ha il compito di divulgare l'immagine e le parole del Papa ha evidenziato che il rischio di manipolazione e di abusi è andato fuori controllo. Il mercato è vastissimo sia in termini economici sia in termini qualitativi.
Non c'è dubbio che la decisione muove qualche riflessione. Il Papa, con le sue immagini e le sue parole, svolge il suo altissimo ruolo pastorale. La Chiesa è parola. Gli incontri domenicali per l'Angelus, le bellissime ed emozionanti udienze nella sala PaoloVI, le sue foto in giro per il mondo, i suoi discorsi sono "la comunicazione" della Chiesa. Come si può pensare di regolarne l'uso? Altra cosa sono le pubblicazioni: i tantissimi libri che si stampano nel mondo, le encicliche... Ma qui c'è la Lev - Libreria editrice vaticana - che da sempre vede e provvede. Una ulteriore regolamentazione sembra necessaria. Visto che il Vaticano non ha una sua legge ma si rifa a quella italiana. E forse va fatta, anche se sono molto d'accordo con quello che dice Vittorio Messori , quando afferma "come la mettiamo con le leggi del Vangelo, in cui Cristo ci invita a diffondere la parola".

Fin qui la riflessione tecnica. Ma non posso evitare di notare come , se persino il Papa si arrocca dietro il copyright, si fa a contestare chi alza barriere invalicabili - soprattutto per i giovani e per i meno abbienti - all'accesso gratuito all'informazione e alla cultura?

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