mercoledì 28 marzo 2007

Casini punta in alto...

All'indomani dall'approvazione al Senato del provvedimento per il rifinanziamento delle missioni militari all'estero, votato dalla maggioranza e dall'Udc, Pier Ferdinando Casini, al termine di un ufficio politico convocato per definire come muoversi dopo il traumatico voto di ieri, ha chiesto di poter incontrare il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano. Obiettivo di Casini & C è quello di suggerire al Presidente l’avvio delle consultazioni per la nascita di un Governo di salute pubblica. L’UDC ritiene che il governo Prodi è un governo che ha esaurito il suo ruolo e non può contare sulla maggioranza in Senato – non ha, dicono i centristi, i richiesti 158 voti. Per cui non è più legittimato a governare. Vada a casa!
La richiesta di incontro, promosso autonomamente dall'UDC, sembra aver spiazzato la CDL. Le reazioni sono tutti improntate più che altro al risentimento e denunciano una fuga in avanti che di fatto allontana sempre più l’UDC dai suoi ex alleati. Fin qui la cronaca politica su cui nei prossimi giorni ci allieterà il teatrino delle reciproche ripicche mediatiche.
Ma a guardarci bene c’è dell’altro. L'allungo di Casini è di quelli che non prevedono possibilità di marcia indietro. Se qualcuno aveva avuto dubbi sul fatto che Casini non aveva più intenzione di lasciare a Berlusconi la leadership dell’opposizione. E’ servito. Il bolognese corre da solo. E a nulla valgono i distinguo di Giovanardi o le frenate di Buttiglione. Pier Ferdinando la spallata vuole darla. Non a Prodi ma a Berlusconi. Non sa se riuscirà a resistere al contraccolpo. Ma da buon democristiano, non tanto ex come ama definirsi, si è anche costruito una via di fuga o se volete un ulteriore azzardo. Quella/o di battitore libero che con la scusa di essersi accreditato come politico responsabile e tutto sommato coerente ha in realtà un chiaro obiettivo. Convincere o costringere il centrosinistra a dare corso ad una riforma elettorale che dovrà premiare il centro “variabile”. E’ qui che Casini si gioca molto del suo prossimo futuro. E’ qui che Casini non può sbagliare.
Un dato generale che comunque emerge e fa pensare a scenari vicini alla fantapolitica ci dice che mai come in questo periodo nella politica italiana si è assistito a questa caotica indecisione. Tutto gira come un vortice impazzito e condizionato dalla volatilità delle posizioni. Tra nuovi partiti e possibili federazioni, tra scissioni e transfughi, tra dissidenti e disobbedienti, tra indecisi e frustrati tutto sembra possibile. E all’orizzonte si intravede, tra cortei pro e manifestazioni contro, ricatti e gossip, fischi e contestazioni, una pericolosa “marmellata” di populismo demagogico che rischia di coprire tutto e tutti.

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