mercoledì 7 marzo 2007

Da Bertinoro ... nulla di nuovo

Come molti sanno lo scorso 3 e 4 marzo, l’ Associazione PER la Rosa nel Pugno ha riunito a Bertinoro , tra Forli e Cesena, quel che resta della diaspora socialista , e non solo, per dare vita a una costituente che si propone la nascita di un nuovo soggetto politico "laico" e "liberalsocialista.
Il programma che si è dato fin dalle sue prime battute è ambizioso, come sottolinea Lanfranco Turci che con Peppino Calderola, ne è uno degli ispiratori: “una sinistra capace di interpretare l'Italia dei giovani che vogliono una scuola e un'università più qualificate, capace di abbattere le barriere delle baronie e delle protezioni corporative e che li liberi dal ruolo di perenni outsiders del mercato del lavoro. Una sinistra che sappia conquistare la fiducia della borghesia non protetta e non protezionista, capace di sfidare la concorrenza internazionale in Italia e all'estero. Una sinistra che parli ai lavoratori qualificati che sanno che la loro prima difesa è nella loro professionalità, più che nell'egualitarismo di politiche sindacali”.
Una casa comune per i mille sparsi rivoli socialisti che possa aprire una pagina nuova per il socialismo italiano”, dichiara Boselli, che li vorrebbe dentro lo SDI. A lui fanno eco Bobo Craxi, Gianni De Michelis, Rino Formica, Emanuele Macaluso, Valdo Spini, Saverio Zavettieri che ritengono questo tentativo un passo avanti rispetto all'esperienza della famiglia socialista europea, mentre con il nuovo Partito Democratico, che sta nascendo tra tensioni e ripensamenti, si è di fronte a un passo indietro sui valori socialsiti della laicità e dei diritti civili.
Ci risiamo! Mentre tutto lascia credere che la frammentarietà del quadro politico è l’ostacolo da superare per ridare senso alla governabilità di questo paese, c’è sempre qualcuno che prova a ritagliarsi, in un misto di velleitarismo e di arroccato presenzialismo politico, un “posto al sole” da dove rimestare, per solo gaudio e godimento, le asfittiche atmosfere di una sinistra “d’antan”. A leggere l’elenco dei promotori e dei sostenitori, non fa meraviglia.

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