Passata sotto silenzio come succede a tutte le leggi che… niente si sa e meglio è, nei giorni scorsi, mentre il dibattito politico parlamentare si concentrava e concentrava l’attenzione dei media e della gente sulla crisi di governo, sui 12 punti di Prodi e su tutto il resto che abbiamo visto e sentito, senza tregua per la nostra salute oltre che per la nostra intelligenza. A Montecitorio con una bella e sostanziosa maggioranza – 295 voti a favore – è passato il rinnovo, questa volta definitivo – del cd decreto “milleproroghe”. Una specie di sacco nero in cui sono state infilate tutte le possibili e le probabili mille e mille piccole o grandi “seccature” che gravavano sui lavori del Parlamento. Di logica un intervento che generalmente si fa a fine legislatura, quando si vuole finire con il botto delle prebende o delle mini sanatorie.
Anche in questa edizione anticipata c’è di tutto e di più: dalle nuove normative per la realizzazione delle strutture antincendio in alberghi e pensioni all’obbligo delle scritte in braille sulle confezioni dei prodotti medicinali; dal rinnovo di incarichi, cariche e consulenze alle sanatorie per multe e sanzioni ; dall'assunzione di vigili del fuoco, all'assunzione di personale a tempo indeterminato nei ministeri e negli enti pubblici, in deroga al blocco del turn over, fino alla cancellazione del ticket sanitario introdotto dalla Finanziaria. Gli enti locali , i comuni che hanno fatto debiti e speso oltremisura, violando il patto di stabilità, sono perdonati, mentre le province di nuova istituzione si riprendono i fondi che non avevano speso nel 2006 e possono utilizzarli nell'anno in corso. A chi nel Transatlantico chiedeva un commento, i deputati accorsi numerosi e compatti al voto hanno risposto frettolosamente che il decreto Milleproroghe è molto utile per non soffocare il Parlamento su piccoli problemi. In fondo si tratta di ordinaria amministrazione. Quella a cui dedicano il loro tempo i parlamentari peones che non godono delle luci della ribalta ma che devono rispondere alle richieste, domande, aspettative degli elettori del loro collegio. Che c’è di male?
Anche in questa edizione anticipata c’è di tutto e di più: dalle nuove normative per la realizzazione delle strutture antincendio in alberghi e pensioni all’obbligo delle scritte in braille sulle confezioni dei prodotti medicinali; dal rinnovo di incarichi, cariche e consulenze alle sanatorie per multe e sanzioni ; dall'assunzione di vigili del fuoco, all'assunzione di personale a tempo indeterminato nei ministeri e negli enti pubblici, in deroga al blocco del turn over, fino alla cancellazione del ticket sanitario introdotto dalla Finanziaria. Gli enti locali , i comuni che hanno fatto debiti e speso oltremisura, violando il patto di stabilità, sono perdonati, mentre le province di nuova istituzione si riprendono i fondi che non avevano speso nel 2006 e possono utilizzarli nell'anno in corso. A chi nel Transatlantico chiedeva un commento, i deputati accorsi numerosi e compatti al voto hanno risposto frettolosamente che il decreto Milleproroghe è molto utile per non soffocare il Parlamento su piccoli problemi. In fondo si tratta di ordinaria amministrazione. Quella a cui dedicano il loro tempo i parlamentari peones che non godono delle luci della ribalta ma che devono rispondere alle richieste, domande, aspettative degli elettori del loro collegio. Che c’è di male?
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