La proposta di legge, presentata da Pier Ferdinando Casini e firmata da diverse decine di deputati dei due schieramenti per istituire un test per i parlamentari per accertare l'uso di sostanze stupefacenti sta riscuotendo un certo successo. Alla proposta hanno aderito, oltre all'Udc, diversi deputati di An, di Forza Italia, dell’italia dei valori , dell’ Udeur, dell’ Ulivo e persino un rappresentante dei Verdi. “ Il fenomeno della droga”, dice Casini, “è ormai fuori controllo che gode purtroppo di troppe subalternità e forse di complicità. La droga è diffusa nei salotti bene, nel mondo dello spettacolo e dei professionisti e probabilmente anche nel mondo della politica. Spetta alla politica fare il primo passo e dare l’esempio”.
Iniziativa coraggiosa che non mancherà di suscitare le stesse polemiche che sta suscitando la proposta di Amato di fare i test agli studenti dopo un esame. Polemiche che coinvolgono la privacy. Questo paese e i suoi politicanti sono davvero strani. A volte non si capisce come, ma scoprono l’acqua calda e gridano “eureka”. Ma dove vivevamo fino all’altro ieri il Ministro dell’Interno e l’ex presidente della Camera? Immagino che non vadano in giro la notte e meno che meno frequentino discoteche. A loro hanno raccontato che i “drogati” stanno solo in periferia, sono emarginati o soffrono di disturbi sociali. Hanno di certo visitato qualche centro di recupero o hanno visto qualche puntata di Annozero dedicata a Scampia o ai quartieri degradati di Padova o di Torino, per farsi un’idea sul fenomeno della tossicodipendenza. La denuncia delle “Iene” li ha trovati un pò distratti. Ma solo per un attimo perché “adesso la credibilità della politica passa da una lotta alla droga senza quartiere”. Senza se e senza ma, dunque!
Iniziativa coraggiosa che non mancherà di suscitare le stesse polemiche che sta suscitando la proposta di Amato di fare i test agli studenti dopo un esame. Polemiche che coinvolgono la privacy. Questo paese e i suoi politicanti sono davvero strani. A volte non si capisce come, ma scoprono l’acqua calda e gridano “eureka”. Ma dove vivevamo fino all’altro ieri il Ministro dell’Interno e l’ex presidente della Camera? Immagino che non vadano in giro la notte e meno che meno frequentino discoteche. A loro hanno raccontato che i “drogati” stanno solo in periferia, sono emarginati o soffrono di disturbi sociali. Hanno di certo visitato qualche centro di recupero o hanno visto qualche puntata di Annozero dedicata a Scampia o ai quartieri degradati di Padova o di Torino, per farsi un’idea sul fenomeno della tossicodipendenza. La denuncia delle “Iene” li ha trovati un pò distratti. Ma solo per un attimo perché “adesso la credibilità della politica passa da una lotta alla droga senza quartiere”. Senza se e senza ma, dunque!
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