Mentre è impegnato nel dibattito alla Camera per ricevere per la seconda volta la fiducia al suo Governo, tra un intervento e un altro, il premier Prodi , dicono i bene informati, sembra si stia esercitando per portare avanti un “inciucio” sotterraneo direttamente con Berlusconi.
Il terreno d’intesa sembra essere la Riforma elettorale. Dopo l’annuncio choc al Senato, Prodi ha un po’ tirato i remi in barca. Le sue dichiarazioni hanno subito creato un po’ di caos nei poli e tra i partiti. Un guazzabuglio da cui emergono adesso le diverse posizioni. Berlusconi è disponibile soltanto a qualche ritocco dell'attuale normativa, che consolidi il bipolarismo e blocchi coloro , leggi Udc, Bertonotti…e un po’ anche Fassino, che vorrebbero il proporzionale sul modello tedesco. I rutelliani e i Ds di D’Alema fermi sul maggioritario.
Posizioni lontane e distanti da cui fa capolino il progetto D'Alimonte, sponsorizzato da Berlusconi e dai Bondi’s boys, che sembra essere il “punto d’incontro”, negoziato da Calderoli, tra Prodi e Berlusconi. Un punto d’incontro che i due leader vorrebbero poter titolare come un vecchio film... “Da qui all’eternità …” perchè vorrebbero proiettato oltre la legge elettorale. Sembra che mentre invoca la richiesta del ritorno alle urne, Berlusconi in realtà spera che vada avanti il governo attuale. Perchè il leader di FI sa bene che se il Prodi/bis precipitasse, il Capo dello Stato, contrario a interrompere la legislatura, non esiterebbe a dar il via libera alle larghe intese, continuamente richieste da Casini, da Fini e da molti osservatori politici, leggi Corriere della Sera...
Un rischio che anche il Professore vorrebbe evitare . Un esecutivo tecnico sarebbe infatti il tramonto politico di Prodi ma anche del progetto di partito democratico. Cosi , si dice e si vocifera che nelle segrete stanze si sta siglando un patto di reciproca solidarietà tra i due leader che temono non attacchi da sindrome di Tafazzi.
I modi per sostenersi reciprocamente sono davvero tanti – anche per non smentire l’assunto politico che vuole che Berlusconi senza Prodi non esista, così come Prodi senza Berlusconi.
Il terreno d’intesa sembra essere la Riforma elettorale. Dopo l’annuncio choc al Senato, Prodi ha un po’ tirato i remi in barca. Le sue dichiarazioni hanno subito creato un po’ di caos nei poli e tra i partiti. Un guazzabuglio da cui emergono adesso le diverse posizioni. Berlusconi è disponibile soltanto a qualche ritocco dell'attuale normativa, che consolidi il bipolarismo e blocchi coloro , leggi Udc, Bertonotti…e un po’ anche Fassino, che vorrebbero il proporzionale sul modello tedesco. I rutelliani e i Ds di D’Alema fermi sul maggioritario.
Posizioni lontane e distanti da cui fa capolino il progetto D'Alimonte, sponsorizzato da Berlusconi e dai Bondi’s boys, che sembra essere il “punto d’incontro”, negoziato da Calderoli, tra Prodi e Berlusconi. Un punto d’incontro che i due leader vorrebbero poter titolare come un vecchio film... “Da qui all’eternità …” perchè vorrebbero proiettato oltre la legge elettorale. Sembra che mentre invoca la richiesta del ritorno alle urne, Berlusconi in realtà spera che vada avanti il governo attuale. Perchè il leader di FI sa bene che se il Prodi/bis precipitasse, il Capo dello Stato, contrario a interrompere la legislatura, non esiterebbe a dar il via libera alle larghe intese, continuamente richieste da Casini, da Fini e da molti osservatori politici, leggi Corriere della Sera...
Un rischio che anche il Professore vorrebbe evitare . Un esecutivo tecnico sarebbe infatti il tramonto politico di Prodi ma anche del progetto di partito democratico. Cosi , si dice e si vocifera che nelle segrete stanze si sta siglando un patto di reciproca solidarietà tra i due leader che temono non attacchi da sindrome di Tafazzi.
I modi per sostenersi reciprocamente sono davvero tanti – anche per non smentire l’assunto politico che vuole che Berlusconi senza Prodi non esista, così come Prodi senza Berlusconi.
Basta poco.
Se al Senato ci saranno votazioni a rischio qualche senatore di Forza Italia si farà venire l’emicrania o l’influenza. Obiettivo abbassare il quorum e il numero di voti contrari.
Se al Senato ci saranno votazioni a rischio qualche senatore di Forza Italia si farà venire l’emicrania o l’influenza. Obiettivo abbassare il quorum e il numero di voti contrari.
In cambio il ddl Gentiloni e il ddl sul conflitto di interessi già spariti dai dodici punti di Prodi, saranno parcheggiati sine die. Così come le nuove nomine in RAI di Freccero e Minoli.
2 commenti:
certe volte, come elettore, mi sento veramente d'intralcio a questi poveri governanti...che ci stiamo a fare noi? Dovremmo andarcene tutti e lasciarli trafficare in santa pace una buona volta!
credo che si quello che questo paese sta rischiando da molti anni. Anche se poi non solo andiamo in tantissimi a votare, per fortuna. Ma quando fanno un fischio corriamo a milioni in piazza S.Giovanni. Figli di un'abitudine. Noi e loro.
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