venerdì 26 gennaio 2007

La lenzuolata di Bersani


Questa volta Pierlugi Bersani ha fatto un bel lavoro. Ha messo in fila oltre 100 provvedimendi e ci ha liberato da un pò di lacci&lacciuoli. Difficile e quasi impossibile stare qui a elencarli tutti. Ma da oggi la benzina si fa anche al supermercato, dal parrucchiere si potrà andare anche di lunedì - un pò mi dispiace, era un must proverbiale il lunedì del barbiere - stop ai costi della ricarica dei telefonini - in effetti era un abuso che faceva girare le palle - banche e assicurazioni saranno meno coercitive. Insomma una bella rasoiata a tanti piccoli o grandi incomprensibili sorprusi.
Tra questi voglio segnalare quelli della BUROCRAZIA - lo scrivo in maiuscolo perchè incombe sempre sulla nostra vita come un macigno. Il Financial Times scrive che finalmente l'Italia "straccia la burocrazia". C'è ancora molto da fare, senza dubbio. Ma aver dato questo primo segnale mi sembra un passo ancorchè insufficiente, certamente importante.
Decisivo anche per il suo risvolto politico che crea un precedente. Quale? Quello di aver cominciato a demolire il livello di "potere burocratico" che da cittadini ci costringe a sudditi. Un potere subdolo e strisciante - qualcuno lo ha definito il vero retaggio del potere democristiano - che condiziona ogni passaggio di libertà e ogni più piccolo interesse e volontà.
A nessuno è sfuggito il braccio di ferro a questo proposito tra Bersani e Rutelli nel CdM che ha deliberato la lenzuolata. Rutelli si muove ancora su una logica del privilegio e, pur considerando che il suo punto di vista polemico - prima le grandi liberalizzazioni, poi il resto - non è malvagio, resta la sensazione che la vecchia politica dei due forni non muore tra gli eredi della DC.
Io personalmente non ho mai capito come la burocrazia si possa trasformare in voti. Confesso quindi che non mi convincono le analisi che rivelano il "voto di scambio" come presupposto che vuole una massiccia burocratizzazione per poi trasformarsi in potere percepito e, nervosamente, sopportato. All'anagrafe, al PRA, negli uffici e nei labirinti della Pubblica Amministrazione . La filosofia del travet che governando piccoli passaggi governa il paese. Non mi convince. Tutt'alpiù ne intuisco il lato cilatronesco delle sue manifestazioni. Mi ricorda più Marcello Marchesi che Lenin.
Ma tant'è che Rutelli e il suo veto su forme ancor più stressate di liberalizzazione burocratica hanno segnato il dibattito nel CdM. E non credo solo per vena di protagonismo.

Domani comincerà il balletto delle proteste delle categorie. Si preannunciano scioperi e manifestazioni. A cominciare dai benzinai. Solito balletto, solito sconcerto. Speriamo che Bersani stavolta tenga duro.

Aspettiamo però che la lenzuolata arrivi ai piani alti delle liberalizzazioni necessarie a questo paese per muoversi più spedito. A quando interventi su energia, utilities, banche, commercio estero e soprattutto enti e aziende a aprtecipazione statale che "costano al paese una Finanziaria l'anno"?

Bersani promette una lenzuolata l'anno. Ho avuto modo di conoscerlo. Non credo si sia lanciato solo in una boutade!!!

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