martedì 13 marzo 2007

Trochetti molla ... arrivano gli stranieri

Il cda della Pirelli ha dato mandato al suo presidente Marco Tronchetti Provera di "esplorare tutte le possibili opzioni, non esclusa la dismissione della partecipazione" in Olimpia, "per la migliore valorizzazione strategica dell'asset nell'interesse di tutti gli azionisti". In poche parole: Pirelli molla Telecom. La decisione, ormai resasi obbligata dopo che il cda di Telecom Italia aveva dato via libera la progetto di public company voluto da Guido Rossi contro l’idea di Tronchetti di avviare una accordo finanziario con Telefonica , è maturata intorno a un tavolo, nella sede Pirelli della Bicocca, dove c'erano insieme con Tronchetti Provera, Gabriele Galateri di Genola (Mediobanca), Gilberto Benetton (Edizione Holding), Salvatore Ligresti (Fondiaria), Giovanni Bazoli (Intesa San Paolo), Giovanni Perissinotto (Generali) e Paolo Vagnone (Ras). Il ghota della finanza italiana.
La situazione era per tutti divenatata insostenibile. Tenuto conto che Pirelli, senza la palla al piede di Telecom può registrare ottime performances. La Borsa ha colto l’annuncio con euforia, facendo schizzare il titolo Pirelli di oltre il 10%.
Vi avvia così a compimento l’ennesimo fallimento imprenditoriale italiano. Incapace come dice Bersani di “raccogliere le sfide della liberalizzazione e dell'innovazione”. Mentre all’orizzonte si profila un’altra operazione di disimpegno nel settore delle tlc con l'offerta annunciata da Swisscom su Fastweb.
Non c’è alcun dubbio che il paese sta diventato terra di conquista. Notizia di oggi è l’interesse della russa Gazprom per Enipower. Destino inevitabile, dicono gli economisti, l’Italia non è un paese attrezzato per l’economia globale. Basta dare uno sguardo alle multinazionali tricolori, saranno al massimo 5 o 6. Ma un destino che non deve spaventare più di tanto. L’Inghilterra di Tony Blair ha vissuto un colossale esproprio che si sta concludendo con la cessione perfino dei mitici club di calcio in mano straniere. Attrarre capitali e finanziamenti stranieri in GB ha rappresentato la svolta economica che ha reso quel paese più ricco e più competitivo. Potrà essere anche per l’ Italia a patto che i nostri imprenditori si sveglino dal torpore e diano corso a progetti industriali dotati, come dice Bersani"di punti di stabilità strategica così come avviene in altri paesi attraverso banche, assicurazioni e fondi pensione. E che la piccola e media industria, vero asset economico e industriale del nostro paese, mantenga alti i suoi standard di qualità e di innovazione.

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