venerdì 2 marzo 2007

La nomina della Ronconi e il ministro Ferraro

La Procura di Roma ha avviato delle indagini preliminari nei confronti del ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero per la nomina dell'ex brigatista Susanna Ronconi a membro della consulta nazionale delle tossicodipendenze. Il reato ipotizzato dalla Procura sarebbe quello di abuso d'ufficio. L'incarico alla ex brigatista era "illegittimo" in quanto Susanna Ronconi è interdetta dai pubblici uffici.
Senza gridare allo scandalo, il ministro Ferraro avrebbe potuto risparmiarsi e risparmiarci questa ennesimo gesto di disobbedienza civile, chiamiamola cosi. La Ronconi sta scontando la sua pena, godendo dei benefici di legge. E nessuno credo civilmente vorrebbe ributtarla nell’inferno delle carceri di sicurezza. Sta lavorando per i servizi sociali, e dicono lo stia facendo bene e con estrema passione e dedizione. Le va dato merito e riconosciuta la pienezza e la completezza del passaggio. Ma perché non farlo nell’anonimato? Perché non scegliere di tornare “normale” pur sapendo che ha vissuto una aberrante anormalità sociale? Il ministro Ferrero e tanti come lui che fanno da baby sitter agli ex terroristi farebbero meglio a lasciare che la loro vita, oltre ai benefici di legge, si godesse, riconquistandolo, anche il premio di quell’anonimato che negli anni di piombo loro hanno stravolto e usato come arma da fuoco.

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